La passeggiata
- Chiara Audenino
- 25 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Arrivo in campeggio a Pragelato e ad accogliermi ci sono le braccia di Antonella.
"Dopo mangiato facciamo una bella passeggiata, va bene Stelin?" mi chiama così e tutte le volte che mi vede mi ricorda che ha la mia foto in camera sua e che mi vuole tanto bene. Un'accoglienza così, cosa voglio di più!
Antonella poi mi prende da una parte e mi dice "Sai che ho spesso delle crisi di pianto. Ho tante paure e non sto tanto bene." L'abbraccio e le dico che avremo modo di parlarne e vedremo come fare per star meglio.
Poi parlo con sua mamma che mi spiega che purtoppo il lockdown l'ha mandata in tilt. Non poter più andare a scuola, non riuscire più a stare con i suoi amici, non vedere i suoi insegnanti le ha generato tante insicurezze e l'ha riempita di paure, che ancora oggi non riesce a togliersi di dosso.
Arriva l'ora della camminata e Antonella vuole essere presa per mano.
"Mi difendi tu dai fili elettrici dei campi? Io ho tanta paura della corrente, promettimi che mi proteggerai tu!"
"Vedrai Antonella che insieme l'affronteremo."
Arriviamo vicino al primo campo recintato dai fili elettrici per non fare uscire il bestiame e Antonella mi stringe la mano.
"Ti prego cambiamo strada ho tanta paura! Mi viene la tachicardia." Diventa pallida e le sbucano anche le lacrime negli occhi.
Le passeggiate in quel sentiero negli anni passati le abbiamo sempre fatte però, vedendola star male, l'assecondo e cambio direzione. In cuor mio però non mi volevo arrendere e volevo cercare di farle superare questa sua nuova paura.
Prendiamo il sentiero sottostante e dopo poco incontriamo in un campo un'altra recinzione per le bestie.
"No anche qui! Ho tanta paura!"
Mi avvicino al filo e lo tocco con il bastone.
"Antonella, il filo mi dice che se non sei una mucca o un cavallo puoi passare senza alcun timore. Ed è felice di rivederti camminare lungo questa via."
"Ah sì è vero, io non sono una mucca e non sono neanche un cavallo! Ma il filo mi sta guardando male!"
"No, in realtà ti sta sorridendo, non vedi! Ti sta aprendo la strada e vuole che tu vada avanti."
La convinco.
"Allora chiudo gli occhi e lo supero!"
E così la prima recinzione l'ha attraversata ad occhi chiusi, stringendo forte la mia mano.
Poco dopo incontriamo la recinzione blu, quella che la spaventa di più e che all'interno tiene racchiuso un cavallo.
"No, io adesso non ce la posso fare! Ho paura della corrente!"
"Antonella, anche il filo blu ti sta dicendo che se non sei una mucca o un cavallo puoi passare avanti tranquillamente."
Ci pensa un po' e poi mi dice "È vero, io non sono una mucca e neanche un cavallo!" e questa volta il filo blu l'ha costeggiato tenendo gli occhi aperti ed anche senza la mia mano. La passeggiata prosegue serena.
Al ritorno abbiamo incontrato la cinghiala Vanda, che ci ha accolti calorosanente per avere due carezze e un po' di coccole.

"Ma io ho paura dei cinghiali! Non voglio che si avvicini!"
"Vanda è addomesticata e vuole solo un po' di compagnia. Ce l'hanno appena detto i suoi padroni andando via, non dobbiamo avere timore di lei."
Vanda si è avvicinata ad Antonella e pur non essendosi toccate si sono guardate negli occhi.
"Ciao Vanda io non ho più paura dei fili perché non sono una mucca e neanche un cavallo!".
Vanda la guarda e attraversa il filo blu tanto temuto da Antonella. Essendo un cinghiale anche a lei non le succede niente. La salutiamo mentre se ne va.
Torniamo dalla passeggiata più ricche di prima perché in quel sentiero abbiamo imparato tante cose.
Io non avevo mai prestato tanta attenzione alle recinzioni dei prati e non avevo neanche mai pensato potessero far così paura.
Saluto Antonella all'arrivo in campeggio e lei mi abbraccia e mi dice "Vorrei tanto che ci fossi tu con me quando mi faranno l'esame al cuore."
Antonella è una mia amica ha 50 anni, non ha mai giocato con le bambole perché ancora oggi preferisce i peluches di papere e di oche.
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