“Racconti di bambini maleducati” è una collana di libri illustrati rivolti ai bambini della scuola primaria.
Lo scopo di questo progetto è quello di portare alla luce i comportamenti sbagliati dei bambini, dando loro la possibilità di riconoscerli dall'esterno. In questi racconti si mette in risalto l'effetto che questi atteggiamenti sbagliati hanno sui compagni di gioco dei bambini ed anche sugli adulti. Nei racconti vengono analizzati i vari punti di vista dei personaggi ed anche le loro diverse reazioni di fronte ai comportamenti sbagliati.
L’obiettivo di questi libri è quello di fare in modo che i bambini si possano mettere nei “nei panni degli altri” e possano imparare a riconoscere emozioni, pensieri e sentimenti, immedesimandosi nelle parti dei protagonisti dei racconti.

Jack la parolaccia
"A scuola ho dei grossi problemi perchè vorrei non dire le parolacce, ma non ci riesco proprio, escono fuori dalle mie labbra appena apro bocca."
I bambini mi schivano e non vogliono avere niente a che fare con me, hanno ragione perché li insulto tutto il tempo, non li chiamo mai per nome. Il risultato finale è che non ho uno straccio di amico, sono un bambino SOLO, SOLO perchè so dire SOLO parolacce.

Vera la mongolfiera
Mi chiamo Vera e quelli che dovrebbero essere i miei amici mi chiamano Vera la Mongolfiera perché sono bella cicciottella.
Ho sempre fame e sono golosa di tutto dal dolce al salato.
Devo fare qualcosa, ma il problema mio più grosso è che la fame non mi passa mai...
Vorrei vivere libera e leggera come la mia farfalla Vanessa e non essere più derisa da nessuno.

Rino Cazzottino
Mi chiamo Rino, ma tutti mi chiamano Rino Cazzottino, come fosse tutto un nome solo.
Picchio quelli che mi passano a tiro. Non so neanche perché lo faccio, non li picchio perché mi fanno qualche dispetto o qualcosa di male.
So che non è bello quello che faccio.
Alcuni alunni della mia classe hanno anche cambiato scuola pur di non vedermi più e li capisco, hanno fatto molto bene!

Stella, Clemente e
la sedia magica
«Mi chiamo Stella, hanno aspettato un po’ troppo a farmi venire al mondo
e il risultato è che non sono mai riuscita a camminare.
Mamma dice che, anche se fin da piccola non muovevo le gambe, la mia forza di volontà e la testardaggine non mi hanno mai permesso di arrendermi.
La mia vita scorreva tranquilla, fintanto che Clemente
(un ragazzino prepotente) non si è trasferito nella nostra scuola. »